La Variante Omicron? Facciamo Chiarezza!

 

da IoVaccino

Ed ecco il solito starnazzare di molte testate giornalistiche italiane: “La Omicron fa paura”, “Variante isolata in Italia, è allarme”, “la variante Omicron spaventa”, e così via.

Proviamo a fare chiarezza per evitare ansie ingiustificate.

La nuova variante, chiamata Omicron, è particolarmente meritevole di attenzione da parte di tutti i virologi, epidemiologi, infettivologi e immunologi del mondo, perché ha tutta una serie di mutazioni:la maggioranza di queste è concentrata sulla subunità S1 della proteina Spike.

È la parte della proteina Spike deputata ad agganciarsi ai recettori ACE2 delle nostre cellule: queste mutazioni potrebbero conferire a Omicron una maggiore trasmissibilità rispetto a Delta, portandola a diventare rapidamente predominante nel mondo.
Ma queste mutazioni sono davvero sufficienti per farci “ripartire dal via”? È assai poco probabile.
Infatti, come spiega egregiamente l’immunologo Alberto Beretta in un suo post (https://bit.ly/3xuMKsw), gli anticorpi neutralizzanti non si indirizzano solamente verso la subunità S1, ma anche verso la subunità S2.
I vaccini anticovid inducono una risposta immunitaria anche verso la S2.
Molti stanno dicendo “ma che senso ha fare la terza dose con un vaccino costruito su un virus che non esiste più?!”.
In realtà, ha ancora senso: SARS-CoV-2 si è modificato, ma in molte sue parti (antigeni e epitopi) è ancora molto simile al virus originario.
Con queste premesse, quali potrebbero essere le ipotesi più probabili?
1. La variante Omicron si diffonderà, soppianterà la Delta, ma non ci darà un reale peggioramento dell’epidemia, perché intanto ci siamo protetti con la vaccinazione e con la terza dose. La terza dose potrebbe, infatti, aumentare di molto la protezione anche verso epitopi della subunità S1 non mutati e verso epitopi della S2.
2. La variante Omicron potrebbe eludere maggiormente rispetto alla Delta l’immunità, sia dei guariti sia dei vaccinati. Questo potrebbe portare un parziale peggioramento della situazione epidemiologica, ma è poco probabile che i vaccinati siano completamente non protetti.
E i guariti?
Considerando che, secondo uno studio del CDC di Atlanta (https://bit.ly/3HXEZA9), i guariti da malattia moderata o severa hanno un elevato rischio di reinfezione nei primi sei mesi dalla guarigione rispetto ai vaccinati entro sei mesi, è importante evitare la malattia. Per evitare la malattia, è importante vaccinarsi. Per evitare la reinfezione, è importante vaccinarsi.

Ciò che rimane certo è che i non vaccinati e completamente suscettibili sono a elevato rischio di incontrare Delta o Omicron e ammalarsi.
PS: per tutti quelli che “l’immunità naturale è sempre meglio di quella da vaccino”: la popolazione in cui è insorta l’ultima VOC (variante di preoccupazione) è una popolazione a bassissimo tasso di vaccinazione, ma dove si stima che una persona su 2 ha acquisito il nuovo coronavirus. Le varianti non vengono selezionate dai vaccini, ma è molto più probabile che vengano selezionate dove non si vaccina (come è sempre stato).

☂